L’idea per questo evento è nata mentre mi trovavo nel deserto con un amico che è un ministro degli Emirati Arabi Uniti all’indomani degli attacchi terroristici di Parigi. Eravamo un cristiano e un musulmano, ognuno in pace con il proprio credo, e ci siamo resi conto di quanto possa essere facile integrare due culture. La moda in questo senso è un importante punto di comunione e quindi ho pensato di fare una sfilata con una designer italiana che ha dimostrato di avere successo negli Emirati e una del mondo musulmano che invece ha successo in Italia.
Negli Emirati c’è un grandissimo interesse per ogni forma di Made in Italy. I consumatori arabi sono disposti a spendere fino al 20/30% in più per un prodotto se fatto in Italia, più che per ogni altro Paese. Il brand italiano piace molto, ma è anche l’Italian style in generale a essere apprezzato. Una formula complessiva che si coniuga nel sapersi vestire in modo elegante, mangiare bene, sapersi divertire all’italiana. Sono molto attratti anche dall’arredo, dalle tecnologie e dalle macchine italiane.
http://www.efgconsulting.it/news/il-made-in-italy-e-la-cultura-a-araba-a-confronto-in-passerella/